Il discorso del Presidente Fabrizio Cesetti per la premiazione dei sei Maestri del Lavoro, letto durante la cerimonia del 18 aprile presso la Sala del Consiglio Provinciale.

Voglio esprimere, a nome della Giunta e del Consiglio Provinciale di Fermo, tutta la mia soddisfazione e l'orgoglio per questa cerimonia, che segue quella del primo maggio scorso presso la Prefettura di Ancona, durante la quale vennero premiati con la Stella al Merito del Lavoro sei cittadini di questo territorio:

Luciana Catini di Montegranaro, 38 anni di servizio presso Zeis Excelsa di Montegranaro;

Giacomo Giusti di Monterubbiano, 35 anni di servizio presso FAAM di Monterubbiano;

Gianfranco Luccerini di Torre San Patrizio, 37 anni di servizio presso Scatolificio F.lli Biondi di Rapagnano;

Giuliano Pazzi di Moresco, 30 anni di servizio presso FAAM di Monterubbiano;

Maria Assunta Pennelli di Montegranaro, 25 anni di servizio presso Zeis Excelsa di Montegranaro;

Maurizio Valentini di Ponzano di Fermo, 34 anni di servizio presso Telecom Italia Spa.

Ricordo che l’onorificenza, che comporta il titolo di “Maestro del Lavoro”, è conferita con Decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, mentre per quelle riservate ai lavoratori all’estero di concerto con il Ministro degli Affari Esteri.

Oggi, come Provincia di Fermo, premiamo ulteriormente i nostri sei Maestri del Lavoro, manifestando in questo modo la nostra gratitudine a tutto il mondo produttivo del Fermano, elemento di crescita economica, sociale e culturale di una terra che ha nel sangue il lavoro, il sacrificio e l'inventiva.

Perchè è nostro dovere ricordare, soprattutto ai più giovani, che proprio attraverso il lavoro siamo riusciti a costruire il benessere di questo territorio ed un tessuto sociale ricco e solidale.

Siamo consapevoli di quanto la crisi attuale stia mettendo a dura prova le nostre aziende e le nostre famiglie, ma siamo altrettanto sicuri che, con un impegno straordinario delle Istituzioni, delle Associazioni di categoria, dei Sindacati, delle lavoratrici e dei lavoratori, riusciremo a difendere e a rinnovare il patrimonio che le generazioni passate ci hanno lasciato in custodia, patrimonio costruito anche dalle sei persone che oggi premiamo.

Come Provincia siamo fortemente impegnati in una progettualità diffusa sul tema delle politiche attive del lavoro. Lo abbiamo fatto con un sostegno attivo per quanto concerne la Cassa Integrazione Guadagni in deroga. Lo abbiamo fatto con l'istituzione e l'avvio della fase costitutiva della Commissione Provinciale per il Lavoro, uno strumento fondamentale in cui verranno rappresentate tutte le realtà operanti nel territorio.

E lo faremo in particolar modo con un'azione efficace a livello di formazione, di creazione di nuova occupazione, di nuova impresa e di sostegno al reddito. Perchè anche la vita professionale di questi sei nostri concittadini ci ricorda come il lavoro e la dignità dei lavoratori siano un elemento centrale della libertà e del grado di civiltà di un popolo ed anche di un territorio.

Riconoscere il valore del lavoro attraverso questa celebrazione significa, dunque, anche a nome delle Istituzioni democratiche, rinnovare l'impegno a difendere il lavoro, la sua sicurezza, l'espressione dei suoi diritti, in una fase in cui tornano a manifestarsi spinte che mettono in discussione tutele e diritti acquisiti.

Proprio quest’anno ricorre anche il 40° anniversario dello Statuto dei Lavoratori che manifesta ancora oggi la sua qualità di fondo, la sua attualità e che è stato uno straordinario passo avanti nella storia della democrazia italiana.

Sono sicuro di cogliere il pensiero dei nostri sei concittadini se, anche in questo momento di gioia, rivolgo un pensiero ai tanti lavoratori deceduti sul lavoro e a quelli vittime di incidenti perchè Voi che avete guadagnato questo riconoscimento con una vita di fatica sapete meglio di tutti noi quanto sia importante la garanzia della sicurezza e della salute in ogni posto di lavoro.

La professionalità e l'attaccamento al lavoro che voi avete dimostrato nell'arco di un'intera vita non costituiscono solo un dato personale, ma esprimono uno spirito di cittadinanza, sono un esempio di responsabilità collettiva che deve essere sottolineato e che cerimonie come questa aiutano a condividere.

Lasciatemi ringraziare pubblicamente anche il Console Amilcare Brugni per l'impegno e per la tempestività con la quale ha scelto di modificare la denominazione di “Consolato Provinciale di Ascoli Piceno” della Federazione dei Maestri del Lavoro in “Consolato Interprovinciale di Ascoli Piceno e Fermo”. Una decisione che, ancora una volta, connota il valore e l'importanza di questa nuova Provincia che mi onoro di rappresentare, lavorando insieme ai miei assessori e al Consiglio Provinciale per il bene ed il futuro dei suoi cittadini, ed in particolare dei nostri giovani.

Concludo con le parole di Jean Monnet, politico francese, tra i padri fondatori dell’Europa, tratte da un discorso del 1952:

“Gli uomini passano, altri verranno e prenderanno il nostro posto. Quel che potremo lasciar loro non sarà la nostra esperienza personale che sparirà con noi; quel che possiamo lasciar loro sono le Istituzioni. La vita delle Istituzioni è più lunga di quella degli uomini, e le Istituzioni possono così, se sono ben costruite, accumulare e trasmettere la saggezza delle generazioni che si succedono”.