Le dichiarazioni del Sindaco Di Ruscio apparse sui giornali, al di là di ogni polemica o strumentalizzazione politica che non compete al mio ruolo tecnico, necessitano di una opportuna risposta che possa chiarire ai cittadini il senso del parere tecnico emesso dal sottoscritto e nel contempo smentire tutte le sue considerazioni di merito.

Intanto, invito i lettori a consultare sul sito web della Provincia l’atto deliberativo di Consiglio Provinciale n.107 del 23.11.2010 (www.provincia.fm.it - delibere di consiglio) che espone in maniera puntuale e motivata le ragioni tecniche ed anche politiche del parere contrario.

Occorre pertanto ricordare al Sindaco che la vincolistica territoriale ed ambientale a cui mi riferisco nel parere tecnico è quella che ho desunto dal vigente Piano Regolatore Generale che l’Amministrazione comunale di Fermo ha approvato secondo le sue scelte di pianificazione.

Dal confronto della documentazione tecnica presentata nella Conferenza dei Servizi con le tavole del vigente PRG sono stati riportati tutti i vincoli presenti sull’area di intervento.

Come ho già avuto modo di esprimere nel parere tecnico, l’ipotesi progettuale non è coerente con le scelte pianificatorie di tutela paesistico-ambientale effettuate e stabilite dal Comune con l’approvazione del PRG in adeguamento al Piano Paesistico Ambientale Regionale. Infatti, una volta completato il lungo e laborioso processo di adeguamento del PRG ai principi di tutela del PPAR, non è più possibile rimettere in discussione gli ambiti di tutela definitivi.

Il progetto del motodromo contrasta con gli ambiti di tutela del PRG adeguato al Piano Paesistico, ed in particolare con i versanti e con i crinali, risultando pertanto immotivata ed inammissibile qualsiasi ipotesi di riduzione o eliminazione di tali tutele.

La verità è che il progetto, così come presentato dal Comune, non potrà mai essere autorizzato perché interessa le aree sommitali della collina a vincolo di crinale ed aree di versante con pendenze prossime e superiori al 30 per cento dove sono vietati i movimenti di terra che alterino in modo sostanziale e/o stabilmente il profilo del terreno esistente. 

L’ipotesi progettuale, prevedendo la costruzione di strade, asfaltature per la pista e soprattutto rilevanti sbancamenti sulla zona collinare, per la realizzazione di una piattaforma stradale di larghezza variabile da 30 a 60 m per realizzazione delle vie di fuga in prossimità delle curve, non si armonizza con l’ambiente e modifica irreversibilmente il pregevole contesto ambientale.

Un ulteriore motivo di inammissibilità dell’intervento è l’assoluta carenza di studi e di sostanziali interventi integrativi sul sistema della mobilità infrastrutturale, che risulta decisamente carente ed inadeguata a sostenere gli importanti incrementi di traffico veicolare ipotizzati.

In conclusione, nel confermare l’assoluta correttezza, la linearità di comportamenti e l’uniformità di giudizio tecnico che da sempre contraddistingue l’azione dello scrivente Servizio, ci si chiede comunque come possa immaginare, il Sindaco di Fermo, che un progetto così come proposto possa avere un favorevole pronunciamento della Provincia anche per la Valutazione di Impatto Ambientale prevista dalle normative vigenti.

 

Il Dirigente del Settore Urbanistica della Provincia di Fermo

Ing. Ivano Pignoloni