Buona sera a tutti. Voglio, prima di tutto, darvi il benvenuto nella città e nella Provincia di Fermo; una provincia di quell’Europa dei popoli, dei cittadini e dei giovani, che voi, qui, rappresentate. Voglio anche ringraziare gli organizzatori. Siamo qui per salutare l’inizio di un evento sportivo, ma anche di una importante occasione di incontro.

E’, questa, una delle prime occasioni di confronto del nostro territorio, della giovane provincia di Fermo con l’Europa.
Non quella istituzionale, cui per abitudine ci riferiamo, quella di Bruxelles per intenderci;
ma l’Europa scacchistica, che comprende anche paesi come l’Armenia, Israele, l’Azerbaigian, l’Islanda… un’Europa allargata insomma, che è anche il sogno
e la speranza di chi ha coltivato il seme dell’Unione Europea e ha lavorato per il suo consolidamento e ampliamento. Voi siete giovani, alcuni molto giovani, ma dovete sapere che questa Europa aperta, libera e pacifica, è stata pensata da donne e uomini che, tanti anni fa, volevano dare alla mia ed alla vostra generazione, un grande strumento di dialogo tra i popoli.

Ma non è solo questa la peculiarità dei Campionati Europei che avranno inizio domani e che noi ospitiamo con orgoglio, in Italia, nelle Marche, a Fermo.
Vi sono altri aspetti che meritano di essere evidenziati.

Il primo è che si tratta di un evento che vede come protagonisti bambini e bambine, ragazzi e ragazze fino ai diciotto anni di età; voi rappresentate l’Europa, ma rappresentate anche il nostro futuro.
E questi giovani si confronteranno in quella straordinaria prova di intelligenza, di fantasia e di rispetto leale delle regole che l’ antico gioco degli scacchi incarna nella sua massima espressione. Razionalità e creatività, competizione e rispetto dell’avversario, tradizione ed invenzione. Non solo un gioco, ma una continua lezione di vita.

Come dare torto ad uno dei padri del pensiero moderno – non a caso, uno dei maestri del razionalismo europeo – Voltaire, quando diceva che “il gioco degli scacchi è quello che conferisce più onore all’intelletto umano”.
Una partita a scacchi contiene in sé una storia che si sviluppa lentamente, con pazienza e tenacia, fino all’epilogo, che può segnare una vittoria o una sconfitta, sempre non cruenta.
Ma una partita a scacchi può anche finire patta.
Credo che gli scacchi siano uno dei pochi giochi dove è possibile “pattare”, siglare un’intesa onorevole con l’avversario, rispettosa del valore di entrambi i concorrenti.
Una lezione di vita, ho detto prima; ecco, l’augurio che voglio fare a voi, ragazzi, è che questo gioco possa rimanere un modello per affrontare le sfide dell’esistenza e le difficoltà.
Pensate a come sarebbe bello se tutte le dispute e le incomprensioni tra i popoli si potessero risolvere con una partita a scacchi. È un sogno. Ma sognare è anche la forza degli uomini, siano essi adulti che bambini.

Ospitare questo Campionato europeo giovanile di scacchi è, per noi, non lo nascondo, anzi, voglio sottolinearlo, anche una opportunità affinché, in tanti Paesi, questo nostro bellissimo territorio Fermo ed il fermano - la sua storia, il suo patrimonio culturale, il suo paesaggio, il calore della gente e, perché no? La nostra buona cucina –siano conosciuti, apprezzati e, magari, visitati. Veramente la nostra Provincia si sente – e lavorerà sempre più per essere – Provincia d’Europa, proiettata nel mondo.

Concludo, dunque, augurando a tutti voi di godere una buona accoglienza a Fermo e nella nostra provincia. Non dimentichiamo, però, che siete qui, soprattutto, per una gara importante; dunque: che vinca il migliore e arrivederci per un prossimo ritorno a Fermo, magari quando sarete un po’ più grandi.

Il Presidente On. Avv. Fabrizio Cesetti