Come Amministrazione provinciale siamo pienamente consapevoli che in questo territorio ci sia la necessità di modernizzare le infrastrutture, a vantaggio sia dei cittadini che delle imprese, tenendo però sempre conto della sostenibilità finanziaria ed ambientale delle opere ipotizzate e di quelle già progettate.

Pur ritenendo che l’attuale sistema viario sia da migliorare, non crediamo affatto di essere in una sorta di Medioevo: anche per questo abbiamo voluto la Provincia di Fermo e ci stiamo battendo quotidianamente, confrontandoci con tutte le Istituzioni competenti.

L’azione svolta in precedenza ha in parte modificato l’assetto del territorio, e quella che stiamo sviluppando potrà apportare ulteriori benefici.

Ma va ribadito come esistano diverse tipologie di viabilità: su quella minore stiamo da un lato investendo ingenti risorse come Provincia, dall’altro continuando a ricercare finanziamenti, mentre per le grandi opere è fondamentale il sostegno del Ministero delle Infrastrutture.

Siamo in una fase in cui a parole si dice che si è nel pieno di una crisi senza precedenti, ci sono minori trasferimenti da parte del Governo, e poi si pretende che coloro che sono i destinatari dei tagli, vale a dire gli Enti locali, risolvano tutto e a volte anche quello che non rientra nelle loro competenze. Ma questo, oggettivamente, non è possibile.

Per quanto riguarda le due infrastrutture più significative, Mare-Monti e Mezzina, voglio ricordare per l’ennesima volta come nel primo caso abbiamo lottato in ogni sede ed in ogni modo per ottenere la terza corsia dell’A14 fino a Pedaso, spuntando la disponibilità di una bretella dal nuovo casello di Porto Sant’Elpidio fino a Campiglione. Undici chilometri che sarebbero diventati il primo tratto della Mare-Monti e che per il completamento dei quali avevamo anche individuato dei fondi FAS che però lo Stato non ha mai trasferito. Si tratta di una strada larga 10.5 metri, senza incroci a raso ed implementabile a 4 corsie. Stesso discorso per la bretella che avevamo intenzione di realizzare dal casello di Porto San Giorgio verso Fermo, bypassando il cimitero ed il quartiere di Salvano, oggi costretto a vivere una situazione impossibile su cui stiamo comunque lavorando. Altro intervento importante sarebbe stato il raccordo dal casello di Pedaso verso la Valdaso, con un collegamento diretto che avrebbe decongestionato la Statale Adriatica.

Tutto questo per una cifra vicina ai 70 milioni di euro, di cui 4.8 da parte della Provincia di Fermo, 12.2 dai fondi FAS e 50 a carico della Società Autostrade.

Quello che si continua ad ignorare è che, con il ricorso al Tar contro la terza corsia, questo territorio ha rinunciato, almeno per il momento, ad una grande opportunità. La Provincia di Fermo sta comunque lavorando su questo fronte, continuando ad impegnarsi affinché queste risorse non siano perse definitivamente.

Chi ha insistito su un fantomatico arretramento dell’autostrada ha semplicemente voluto creare un diversivo: non ci sarebbero comunque i fondi, ma soprattutto il contrasto risulterebbe fortissimo sotto il profilo delle problematiche ambientali.

C’è poi l’attesa per la dorsale nord-sud. Ci stiamo impegnando molto per migliorare la sicurezza lungo la strada Mezzina e contestiamo con determinazione le accuse che ci vengono rivolte. Stiamo infatti predisponendo progetti importanti per bypassare incroci pericolosi.

Quello che stupisce è che si continuano ad alimentare polemiche senza interpellare l’Amministrazione provinciale. Ma i fatti, ne siamo convinti, saranno più forti delle chiacchiere.

 

L’Assessore alla Viabilità della Provincia di Fermo

             Renzo Offidani