Sono due i luoghi segnalati quest’anno dalla Sezione Fai (Fondo Ambientale Italiano) della Provincia di Fermo: la Chiesa Rurale di San Procolo sita nell’omonima Frazione del Comune di Monte Vidon Combatte e l’Antico Cimitero Settecentesco o Ossario di Porto San Giorgio.

Entrambi i luoghi selezionati hanno necessità di essere recuperati ed è per questo che il Fai ha voluto segnalarli all’interno del Progetto “I Luoghi del Cuore Fai” al fine di  coinvolgere concretamente tutti i cittadini, di qualsiasi età e nazionalità, con una mobilitazione popolare consistente nella raccolta di firme a sostegno dei due luoghi segnalati dal FAI Provinciale di Fermo e che rappresentano un patrimonio artistico e paesaggistico importante da valorizzare.

Il FAI infatti interverrà direttamente sui beni più votati con attività di recupero, tutela e valorizzazione anche grazie all’erogazione del contributo che Intesa Sanpaolo lega al progetto.

 

I Luoghi segnalati dalla delegazione di Fermo – sostiene L’assessore Buondonno sono due piccoli gioielli del nostro territorio che a volte, come nel caso della Chiesa di San Procolo sono sconosciuti a molti.  Il Fai – continua Buondonno - fa un’azione straordinaria con la propria attività in quanto si prende cura con profonda cultura civile del patrimonio del nostro paese ed è per questo che va ringraziato e sostenuto. Purtroppo – prosegue Buondonno – le politiche di sostegno dei beni culturali nel nostro paese sono inadeguate, le continue promesse di investimento nella valorizzazione del patrimonio culturale Italiano vengono spesso disattese o sono insufficienti.

 

Segnalare i luoghi del Cuore al FAI, vuol dire difenderli, vuol dire partecipare in prima persona alla salvaguardia di ciò che amiamo – afferma La Presidente del Fai Patrizia Marini Cirilli – le firme da raccogliere spiega sono tantissime, i due luoghi segnalati concorrono insieme a molti altri in Italia, e pertanto chiediamo a tutti di attivarsi e di firmare le segnalazioni al fine di portare a casa un risultato importante per questo territorio che se anche di piccola entità permetta di avviare un processo di recupero e restauro dei due luoghi segnalati.

 

I moduli per la sottoscrizione possono essere richiesti direttamente al Fai Delegazione di Fermo – 338.7168041 Presidente Delegazione di Fermo Patrizia Marini Cirilli   Segretaria Rossella 392.4010386

Oppure via mail delegazionefai.fermo@fondoambiente.it

Di seguito le schede tecniche dei due luoghi Segnalati

 

 

CHIESA RURALE DI SAN PROCOLO

MONTE VIDON COMBATTE (FM)

 

A circa un Km dal centro abitato,si trova una chiesa rurale intitolata a S. Procolo Vescovo. La piccola struttura ha subito negli anni numerose modifiche, tra le quali, non ultima, la recisione della parte anteriore, con annessa facciata principale e torre campanaria. La chiesa rimane sopraelevata di oltre 1 m. rispetto all'asse stradale e negli anni, attraverso studi e rilievi, si è potuta attestare la presenza di un importante reparto cimiteriale (un ossario) posto sotto il pianoro, che sottolinea maggiormente l'importanza della costruzione medievale. L’esterno si presenta come un piccolo edificio a base rettangolare, con un'abside, ed un ingresso (l'unico presente) laterale, aperto dopo la demolizione di quello principale. Questo fu appunto abbattuto per concedere maggiore spazio ad un'altra chiesa, che nel tempo diverrà la Parrocchia di S.Procolo nuovo. La chiesa è stata costruita e restaurata con materiale recuperato da precedenti costruzioni e provenienti da diverse zone. Nella facciata laterale, dove troviamo l'ingresso, è possibile notare elementi in laterizio, travertino, mattone in cotto e perfino arenaria decorata secondo i classici stili longobardi. Accanto all'ingresso, nella parete sud, incastonata nella pietra, si possono rintracciare resti di un'antica macina. Entrando dall'unico ingresso laterale si può ammirare un ambiente raccolto con copertura a capriate e una zona absidale con altare in pietra. Sulla parete orientale è possibile vedere allineate, su pannelli diversi e quindi sovrapposte, una serie di affreschi votivi. Nella zona superiore, delimitate da una cornice gotica, incontriamo, nell'ordine: una Madonna con Bambino, un S. Sebastiano, Santo ausiliatore, invocato nei periodi di peste o carestie, S. Leonardo, recante lo strumento del martirio, e una Madonna con Bambino a conclusione del I ciclo. Nella stessa parete, ma in un pannello rialzato di circa 40 cm, rinveniamo 2 raffigurazioni di S. Giacomo Apostolo, Santo invocato da paralitici e emiplegici. Questo II ciclo d'affreschi, più tardo rispetto al primo, sembra sia stato eseguito dallo stesso artista che decorò la cappella dell'altare centrale, sormontato da un arco ogivale, sul fronte del quale segnaliamo i semibusti dei 12 Apostoli delimitati da piccoli ovali Sullo sfondo si staglia l'affresco absidale: una Crocifissione con l'Addolorata e S. Giovanni; quasi come una pala d'altare, essa è circoscritta in alto dall'arco ogivale della volta della cappella. Nella parete interna dell'arco, sul lato sinistro, definito da una cornice di archetti gotici troviamo una Madonna con Bambino, mentre su quello destro due rappresentazioni di S. Sebastiano, purtroppo, entrambe acefale. Gli affreschi quattrocenteschi vengono attribuiti a diverse scuole: la tesi più accreditata indicherebbe come autori dei lavori alcuni esponenti della scuola, definita dal Crocetti, "Farfense"; in particolare M. Cola da S. Vittoria, discepolo di Fra Marino Angeli, di cui è stato trovato un polittico, proprio nella chiesetta di S. Procolo. Lo Stramucci ha datato l'opera, oggi conservata in Arcivescovado, intorno al 1457.

 

ANTICO CIMITERO SETTECENTESCO O OSSARIO

PORTO SAN GIORGIO (FM)

Il prospetto settecentesco del Cimitero di Porto San Giorgio è caratterizzato da un'elegante struttura in laterizio, al centro della quale si apre il portale di accesso fiancheggiato da due aperture chiuse da inferriate. Il portale è sovrastato da un timpano curvilineo al centro del quale è collocato lo stemma in pietra del Cardinale e Principe di Fermo Cesare Brancadoro (1755-1837). Sormontato dal cappello cardinalizio, lo stemma poggia su due cornucopie traboccanti di frutti, simbolo di abbondanza. La struttura architettonica si avvale del piacevole contrasto cromatico fra il colore caldo del laterizio e le cornici in pietra; il fronte è scompartito da quattro lesene binate in laterizio ocra e rosso con capitelli dorici. L'iscrizione latina posta nell'architrave è riferita all'uso del cimitero, destinato ad accogliere i resti di quanti risorgeranno; alti riferimenti alla destinazione cimiteriale dell'edificio possono scorgersi nei quattro teschi modellati su cornicione e nella decorazione in rilievo che rappresenta due femori incrociati sospesi in un nastro. La sommità del prospetto è decorato da quattro vasi in pietra sormontati da una fiamma. Pur non conoscendo il nome del progettista, il carattere sobrio del prospetto lascia intendere che possa trattarsi di un'opera dell'architetto comasco Pietro Augustoni (1741-1815), architetto della Camera Apostolica ed autore a Fermo dei Palazzi Sassatelli, Pelagallo, Erioni, nonché del Seminario e delle facciate delle chiese del Carmine e di S. Francesco. Rifacendosi ai modelli di Luigi Vanvitelli, Augustoni appare capace di moderare gli eccessi decorativi dell'architettura rococò, alla luce di un rinnovato confronto con quello classico. L'Augustoni venne incaricato dalla Camera Apostolica di progettare i rinnovamenti urbanistici realizzati anche al Porto di Fermo (l'odierna Porto San Giorgio) nella seconda metà del Settecento e, in tale occasione, provvide forse a fornire i progetti per il cimitero.